Uno sguardo attuale al libro “Elogio della bicicletta” di Ivan Illich
Ricevendo “Elogio della bicicletta” di Ivan Illich in occasione della festa del papà, grazie all’occhio attento di mio figlio che ha colto la mia passione per le due ruote, mi sono trovato davanti non solo a una celebrazione della bicicletta, ma a una vera e propria riflessione sul mondo moderno. Illich, con il suo stile diretto e provocatorio, smonta pezzo per pezzo l’illusione di un progresso senza freni, sottolineando come la semplicità e l’efficienza della bicicletta possano insegnarci molto sul vivere in armonia con il nostro ambiente e la nostra comunità.
La lettura di “Elogio della bicicletta” di Ivan Illich si rivela un’esperienza significativa, offrendo intuizioni profonde sul rapporto tra società, tecnologia e ambiente. Illich, già negli anni ’70, critica la continua crescita della dipendenza dalle automobili, mettendo in luce come questa non solo incrementi traffico e inquinamento, ma eroda anche il tessuto delle relazioni umane e della vita comunitaria.
Le sue riflessioni, sorprendentemente attuali, spaziano dalla crisi ambientale, dovuta all’uso eccessivo delle tecnologie e all’industrializzazione, alla crisi sociale, con le tecnologie avanzate e le istituzioni centralizzate che minacciano l’autonomia individuale e le relazioni comunitarie.
Illich non risparmia critiche neanche verso il sistema sanitario, percepito come eccessivamente medicalizzato, e l’istruzione, vista come troppo istituzionalizzata, soffocando così la creatività individuale.
Nonostante gli anni trascorsi dalla pubblicazione, l’evoluzione in questi settori mostra sia progressi sia persistenza di alcune problematiche: le tecnologie pulite e la crescente consapevolezza ambientale hanno portato a miglioramenti, ma le disuguaglianze globali e l’accesso iniquo alle risorse rimangono sfide significative.
La tecnologia digitale, da un lato, ha potenziato la comunicazione e la formazione di comunità online, ma dall’altro ha anche alimentato fenomeni di protagonismo e isolamento sociale.
In ambito sanitario, l’avvento dell’intelligenza artificiale e della telemedicina promette di personalizzare e migliorare l’assistenza, ma solleva questioni su equità e privacy.
Nell’educazione, mentre l’accesso a Internet rende l’apprendimento più democratico, ci sono ancora problemi con la qualità dell’istruzione e con la disponibilità ineguale della tecnologia.
A mio parere la proposta di Illich di imporre un limite alla velocità dei mezzi di trasporto emerge come una provocazione attuale, invitandoci a riflettere sull’ossessione per la velocità e l’efficienza e sui suoi costi nascosti.
Questo approccio ci spinge a considerare il valore del viaggio tanto quanto la destinazione, promuovendo una riconnessione con l’ambiente e la comunità.
In definitiva, “Elogio della bicicletta” ci invita a una riflessione critica sul nostro modo di vivere, lavorare e interagire, sottolineando l’importanza di scelte etiche e sostenibili per il futuro della società.