Il computer, impianti musicali elettronici, televisori 3D, telecomunicazioni intercontinentali… tutti avevano qualcosa in comune: la capacità di gestire in modo semplice e veloce l’informazione. E fin da subito, di questi strumenti, mi affascinava la capacità di stupire.
Così già a 14 anni, era il 1983, chiesi ai miei genitori di comprarmi un computer: il Commodore 64. E così, senza sapere cosa sarebbe diventato per me e grazie alla infinita tolleranza di ogni genitore, mi buttai a capofitto come tanti di voi, in ore e ore di giochi con il Tetris… ma poi anche nella programmazione con il linguaggio Basic.
Fin da bambino poi sono cresciuto in un ambiente in cui, mamma e papà, insegnavano. Lei alle sue aiutanti come sarte, lui come Maestro parrucchiere, diplomato all’Accademia Nazionale di Acconciature Maschile. Seguire il papà nelle scuole di Lovere e poi Costa Volpino, vederlo in pedana vincere e ricevere riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali. Conoscere in prima persona attraverso di loro il rispetto e l’affetto degli allievi nei confronti dell’insegnante mi ha fatto amare e desiderare di diventare un insegnante.
E così fin dai tempi dell’università insegno informatica, prima ai parrucchieri, poi agli artigiani, poi ai farmacisti, poi ai bibliotecari, agli insegnanti, agli operai, … e adesso anche ai ragazzi delle superiori. Ogni volta un linguaggio, uno stile e tranelli sempre diversi. Qualche problema, ma tante tante tante soddisfazioni.